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COME SPIEGO LA MORTE A MIO FIGLIO?

  • annapetrini
  • 27 gen 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

La vita è composta da diverse fasi e la morte rappresenta appunto una parte del ciclo vitale.

Ma come possiamo spiegarla ai nostri figli senza turbarli o peggio impaurirli?

I bambini riescono a reagire molto meglio di noi adulti di fronte ad un lutto, anche quando è improvviso e riguarda una persona cara. Certamente è un evento che provoca smarrimento e confusione e soprattutto una forte carica emotiva, ma ognuno reagisce a modo suo. Alcuni bimbi in un primo periodo reagiscono con una lieve regressione nelle autonomie già maturate, altri richiedono attenzioni usando modalità diverse dal solito.

Prima di affrontare un discorso così importante bisogna aspettare che sia proprio il bambino a porvi domande a riguardo, è da evitare quindi interrogarlo in riferimento a ciò che pensa e a ciò che prova oppure dilungarsi in resoconti e descrizioni quando il piccolo non fa richieste specifiche.

Rimanete tranquilli e aspettate , anche il bimbo più introverso e riservato di fronte ad un evento così di sicuro chiederà qualcosa , quando meno ve lo aspettate!

E nel momento in cui dovrete rispondere scegliete frasi dirette e concise.

Si deve affrontare l'argomento con parole semplici e chiare tenendo conto anche dell'età del bimbo, è importante dire sempre la verità senza eccedere però in spiegazioni cliniche o descrizioni troppo particolareggiate. I bambini sono pratici, è indispensabile quindi dare loro riferimenti concreti, reali. Per chi professa ad esempio la religione cattolica si può spiegare che il caro defunto è morto nel corpo , ma continua a vivere e a guardarci dal Cielo anche se non più visibile, come l'aria, che non possiamo vedere ma c'è! Se la persona venuta a mancare è un famigliare o comunque è conosciuta, è' bene invitare il bimbo a rivolgerle preghiere e aiutarlo a ricordare episodi piacevoli in compagnia di quella persona mediante i vostri racconti, foto o filmati.

Spiegate anche che la morte è inevitabile per ogni organismo vivente, potreste aiutarvi con un libro di scienze per bimbi da sfogliare insieme. I bambini, fino ai 12-13 anni, non riescono a capire la definitività della morte e l'impossibilità di rivedere quella persona è un concetto difficile da assimilare. In questi casi, soprattutto per i bimbi sotto i 6 anni, è necessario ricorrere ad esempi concreti, come ad esempio il ricordo della morte di un animale domestico oppure si può andare insieme in macelleria o in pescheria e chiedere di vedere e di toccare una carcassa animale.

So che può risultare macabro per noi adulti ma per i bambini sarà un'esperienza di apprendimento, impareranno a riconoscere le caratteristiche concrete della morte come il freddo al contatto, l'immobilità e la totale assenza di sofferenza e sentimenti.

Spesso infatti i bimbi, soprattutto se presenti alle esequie, esperienza che io sconsiglio sotto i 3/4 anni per evitare al piccolo lo spettacolo di dolore delle persone in quel momento, vedendo che il defunto è chiuso e tumulato hanno paura che possa avere freddo o sentirsi solo oppure che voglia uscire di lì ma non riesce. Quindi è bene evitare di dire "Sta dormendo" oppure "E' lì dentro che riposa"perchè sono frasi ingannevoli che mandano ancora più in confusione il bimbo e rischia poi di affrontare drammaticamente il momento dell' addormentamento.

Di solito la paura va a braccetto con l'ignoranza, se il bimbo impara che la morte è parte di questo fantastico viaggio che è la vita, non avrà problemi a superare la criticità dell'evento e giorno dopo giorno lo smarrimento per quell'assenza lascerà il posto ai ricordi e alla speranza di poter incontrare di nuovo quella persona in Cielo e la drammaticità del momento sbiadirà e sarà sostituita dalla consapevolezza che bisogna essere grati per ogni momento insieme. Così si raggiunge la felicità.

Dio vi benedica!

 
 
 

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